ARTECONTROLEMAFIE

La mafia è un fenomeno localizzato per la sua nascita, caratterizzato dal contesto geografico e storico-sociale in cui ha avuto origine, ma è fin troppo ovvio considerarla come un fatto universale. L’antimafia ha prodotto importanti sviluppi che hanno contribuito a imprimere un vistoso cambiamento culturale intorno al problema, sempre più privato del suo statuto di inviolabilità.

Oggi questa battaglia si vince anche sul piano delle immagini: un progetto fotografico che si ponga come tema quello della mafia, acquista una valenza etica ed estetica, carica di quella forza comunicativa che permette di smorzare l’idea arcaica che il mondo ha della Sicilia. La fotografia non solo documenta, ma è anche in grado di esprimere concetti e sentimenti,  diventando strumento di cambiamento sociale. Una trasformazione sociale il cui vessillo è divenuta quell’immagine che ritrae due uomini sorridenti, complici nella vita, e nella morte.

La nuova generazione di fotografi è figlia di quell’impeto combattivo che tanto ha influito nella lotta alle ingiustizie sociali. Tra questi Francesco Francaviglia, noto per Le donne del digiuno, una serie di ritratti di quelle donne che nel ‘92 hanno occupato Piazza Politeama con un digiuno di protesta, riuscendo a cogliere in maniera ineccepibile l’essenza di quella lotta; a colpire è la fierezza nei loro occhi, vividi e carichi di una combattiva forza mai svanita nel tempo.

Osservare il lavoro di Francesco favorisce l’empatia di quell’energia anche in chi quegli anni non c’era; è per questo che la scelta di un compagno d’avventura è ricaduta su di lui, con la certezza che con la sua passione e forza d’animo riuscirà a trasmettere, a ogni giovane fotografo, quella voglia di riscatto e giustizia, necessari per una sempre più fortificata lotta alla mafia.